Meningite: riflettori puntati su.......
Malattie infettive - MENINGITE -
Ultimo aggiornamento: 15/09/04
RIFLETTORI PUNTATI SU .. LA MENINGITE MENINGOCOCCICA
L'insorgenza di un caso di meningite nella comunità è sempre fonte di notevole allarme, sia per l'effettiva gravità clinica del paziente, sia perché può essere associata al rischio di epidemie.
Le meningiti possono essere di due tipi principali: le meningiti virali e le meningiti batteriche. Le meningiti batteriche sono potenzialmente più gravi di quelle virali e presentano una letalità piuttosto elevata, nonostante le terapie antibiotiche e la pronta diagnosi. I principali batteri patogeni responsabili di meningite sono : la Neisseria meningitidis (o meningococco), l' Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) e lo Streptococcus pneumoniae (o pneumococco).
La meningite meningococcica
La meningite meningococcica è l'infiammazione delle meningi da parte del batterio Neisseria meningitidis , comunemente detto meningococco. Essa rappresenta, insieme alla sepsi, una delle manifestazioni più comuni della malattia meningococcica.
L'uomo è il solo ospite del meningococco, che ha come habitat naturale il rinofaringe. Sono numerosi i casi di portatori sani, che contraggono l'infezione senza presentare né segni né sintomi; il tasso di portatori asintomatici raggiunge il 5-10% negli adulti e il 25% negli adolescenti.
Per un meccanismo ancora sconosciuto, il meningococco può passare del rinofaringe nel flusso ematico e raggiungere il cervello, provocando la malattia meningococcica invasiva, le cui manifestazioni cliniche principali sono la meningite e la setticemia (o sepsi).
I primi segni e sintomi della meningite meningococcica sono molto generici e consistono in malessere generalizzato e febbre. Si possono poi manifestare vomito, rigidità nucale, cefalea intensa, fotofobia, torpore, stato confusionale, dolori articolari; in caso di setticemia si ha la comparsa di macchie rosse (petecchie) e lesioni su tutto il corpo . E' molto importante che le infezioni invasive da meningococco siano diagnosticate rapidamente.
La trasmissione dell'infezione avviene mediante goccioline e secrezioni infette del naso e della gola, ed è favorita dall'affollamento e dai luoghi chiusi. Il periodo di incubazione è breve, pari a 24-72 ore.
La gravità della malattia meningococcica è nella sua rapida progressione. Infatti, nonostante la diagnosi precoce, la terapia moderna e le misure di sostegno, il tasso di letalità è ancora piuttosto elevato: raggiunge il 10% nel caso di meningite, e il 50% in presenza di sepsi. Inoltre, anche qualora la diagnosi e la terapia siano tempestive, si possono avere seri danni neurologici, quali cecità, sordità, paralisi, amputazione di arti e ritardo mentale.
I fattori individuali che sembrano aumentare il rischio di malattia meningococcica includono: la bassa età, alcune forme di immunodeficienza, una pregressa infezione del tratto respiratorio, il fumo passivo e la vita in ambienti affollati.
Esistono 13 sierogruppi di meningococco ; la ragione della suddivisione sta nella struttura esterna del batterio. Di questi gruppi, tuttavia, in Europa e in Italia i più frequenti sono il B e il C.
L'epidemiologia
La malattia meningococcica è diffusa in tutto il mondo e può presentarsi in forma epidemica o endemica. Alcuni paesi, come quelli della regione Sub Sahariana, non a caso chiamata "Meningitis Belt" (cintura della meningite), soffrono di ondate epidemiche che comportano un aumento della mortalità di bambini e giovani.
In Europa , invece, i casi di malattia sono sporadici: le manifestazioni epidemiche sono meno frequenti e si verificano principalmente in comunità (scuole, caserme, collegi, ecc.), più frequentemente verso la fine dell'inverno o all'inizio della primavera. I due sierogruppi principali sono il B e il C.
In Italia , dal 1994, le ASL e le Direzioni Ospedaliere hanno iniziato a segnalare i casi ricoverati affetti da sospetta meningite batterica, inviando i ceppi batterici presso l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) per la sierotipizzazione.
Si è osservato che, dopo la significativa diminuzione delle malattie da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), il meningococco è divenuto la causa più importante di meningite batterica nei bambini . In Italia ogni anno vengono notificati tra i 200 e i 300 casi di meningite meningococcica: la maggior parte riguarda i bambini nella fascia 0-4 anni (31%) e gli adolescenti di età compresa fra 15 e 19 anni (15%). Una caratteristica importante della malattia meningococcica è che può colpire bambini e adulti sani in maniera del tutto imprevedibile.
Come abbiamo detto, i sierogruppi più comuni di meningococco sono il B e il C. La proporzione dei due gruppi non è stata sempre costante nel corso degli anni: negli anni '80 si è osservata una maggiore frequenza del C, mentre negli anni '90 il gruppo prevalente è stato il B (79% contro 21%). Infine, osservando i dati ancora provvisori dell'anno 2002, si è osservato un significativo aumento proporzionale di casi attribuiti al gruppo C (43%) rispetto agli anni precedenti, in particolare tra i bambini sotto i 5 anni di età.
Il vaccino coniugato contro il meningococco C
Di fronte alla gravità della malattia e alla elevata letalità, l'unica arma davvero efficace è la prevenzione. Il nuovo vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C è costituito dagli oligosaccaridi della capsula della N. meningitidis sierogruppo C, coniugati con la proteina carrier CRM197.
I precedenti vaccini meningococcici polisaccaridici erano costituiti solo dai polisaccaridi purificati della capsula batterica e non potevano essere usati nei bambini sotto i 2 anni d'età a causa della loro scarsa immunogenicità: inoltre, mostravano una scarsa efficacia (<50%) anche nei bambini fra i 2 e i 9 anni; al contrario , la peculiare coniugazione del nuovo vaccino lo rende altamente immunogeno ed efficace in tutti i gruppi di età, a partire dai neonati di due mesi.
I vaccini polisaccaridici, inoltre, non inducono memoria immunologica, proteggendo solo per 2-3 anni e sembrano dare luogo a fenomeni di iporesponsività dopo ripetute vaccinazioni. Al contrario, il vaccino coniugato fornisce una protezione duratura, poiché induce elevati livelli di anticorpi battericidi T-dipendenti, responsabili della memoria immunologica e non mostra alcuna iporesponsività. L'efficacia del vaccino coniugato è molto alta.
Il vaccino coniugato è ben tollerato e gli eventuali effetti collaterali sono lievi e transitori: questi includono reazioni locali quali rossore, gonfiore e dolore nel sito di iniezione; meno comunemente si possono verificare reazioni come febbre e brividi. Per un bambino sotto l'anno di età sono necessarie tre dosi, a distanza minima di un mese; invece, per i bambini sopra l'anno, gli adolescenti e gli adulti è sufficiente una sola dose. Il vaccino deve essere somministrato con una iniezione per
via intramuscolare profonda, preferibilmente nella coscia nei bambini sotto i 12 mesi, e nel deltoide in tutti gli altri.
Il vaccino è consigliato ai bambini al di sotto dei 5 anni che frequentano luoghi affollati, come asili nido, scuole materne e ludoteche. Inoltre è consigliato a tutti coloro che desiderano essere protetti dal rischio di contrarre la malattia.
Gli individui che vanno prioritariamente vaccinati sono quelli con particolari condizioni di deficit immunitario (asplenia anatomica o funzionale, deficit del complemento, portatori di impianti cocleari), quelli che vivono o si recano in aree in cui la malattia è endemica, come il Regno Unito, il Canada, la Spagna e quelli esposti al contagio. Infatti, i contatti familiari di un caso di meningite hanno un rischio di infezione 500-800 volte più elevato della popolazione generale; nei casi di infezione da sierogruppo C, è raccomandato il vaccino coniugato, per la maggiore efficacia e per la prolungata durata di protezione.
E' da tenere presente inoltre che, al contrario di altri vaccini, non c'è evidenza che la somministrazione a livello individuale del vaccino coniugato contro il meningococco C modifichi l'età tipica dei casi di malattia. E' verosimile che l'impiego di questo vaccino possa ridurre ulteriormente l'incidenza di meningite batterica in Italia, come già avvenuto per l' H. influenzae di tipo B.
Le campagne antimeningite in Europa
In Europa molti Paesi hanno iniziato campagne di vaccinazione estese contro il meningococco C usando il nuovo vaccino coniugato, nonostante la maggioranza dei casi di malattia da meningococco sia dovuta al sierogruppo B.
Il primo Paese è stato la Gran Bretagna , il cui Governo nell'anno 1994 chiese la collaborazione delle aziende produttrici di vaccini per mettere a punto un vaccino contro il meningococco C. Tale vaccino è stato velocemente preparato e reso disponibile per fronteggiare l'emergenza in atto; così nel novembre del 1999 è iniziata una campagna di vaccinazione di massa che ha riguardato tutti i bambini dai 2 mesi d'età, gli adolescenti e gli adulti fino a 24 anni. La campagna ad oggi ha permesso la vaccinazione di circa 12 milioni di individui ed è stato calcolato che si sono evitati 500 nuovi casi e 50 decessi per malattia invasiva da meningococco C.
Dopo la Gran Bretagna, nell'ottobre 2000 anche l'Irlanda ha iniziato una campagna di vaccinazione di massa, vaccinando i bambini dai 2 mesi di età e gli adulti fino a 22 anni. Nel novembre 2000 ha iniziato la Spagna, vaccinando i bambini dai 2 mesi ai 6 anni; a seguire, nel marzo 2002, l'Olanda ha vaccinato i bambini e gli adolescenti. Recentemente una campagna vaccinale è inziata anche in alcune provincie della Francia e in Belgio. Fuori dall'Europa, il Canada e l'Australia hanno lanciato campagne di vaccinazione con il vaccino coniugato contro il meningococco C. I primi risultati di queste campagne sono sorprendenti e l'incidenza della malattia risulta significativamente ridotta.
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Il nostro pensiero
A margine di quanto sopra vorremmo esporVi queste piccole considerazioni:
SIRCHIA: «LA PREVENZIONE E' IMPOSSIBILE» - Una «situazione dolorosissima ma la prevenzione è impossibile »: è il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a spiegarlo commentato la morte di due bambini della Valpolcevera per meningite. «Si tratta - ha detto - di una malattia endemica che non si riesce a prevenire ma solo a isolare. La prevenzione è impossibile».
16 marzo 2004 - Corriere.it anche sul tuo cellulare Tim, Vodafone o Wind
RIFLESSIONI
DOPO QUANTO SCRITTO CIRCA L'EFFICACIA DEL NUOVO VACCINO CONIUGATO E L'ESPERIEN-
ZA DELLA GRAN BRETAGNA......COME DOBBIAMO RISPONDERE AL MINISTRO ???????
CHE E' UN BUGIARDO O.......NON CONOSCE E/O SOTTOVALUTA IL PROBLEMA PER .....
.....PROBLEMI DI CASSA DELLA SANITA' NAZIONALE ??????????????????
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