Le infezioni da meningococco: quante sono le sepsi e quante le meningiti?
Marta Ciofi degli Atti, Maria Grazia Caporali, Lucia Pastore Celentano – Cnesps, Iss
Paola Mastrantonio, Tonino Sofia – Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate, Iss
Come segnalato da Giorgio Bartolozzi nel suo intervento del 24 febbraio 2005, i dati italiani sulle meningiti batteriche provengono dal sistema nazionale di sorveglianza in vigore dal 1994. Questo sistema è dedicato alle meningiti batteriche; tuttavia, considerato che il meningococco causa spesso un quadro clinico di sepsi che può evolvere o coesistere con le manifestazioni cliniche della meningite, il sistema di sorveglianza prevede che per la Neisseria meningitidis venga effettuata la segnalazione di tutte le forme invasive (meningite e/o sepsi).
Quindi, anche se nella presentazione dei risultati e nei precedenti interventi pubblicati su EpiCentro si fa riferimento alle meningiti da meningocco, in realtà i dati includono anche le sepsi. Per maggiore chiarezza, quindi, riportiamo di seguito alcune informazioni sulla situazione italiana.
Come già riportato in precedenza, il numero di casi di meningite e sepsi meningococcica notificati è costante nel tempo (tra i 200 e i 250 l’anno).
Nel biennio 2002-2003, le sepsi non associate a sintomi clinici di meningite hanno rappresentato in media il 22% del totale dei casi. La percentuale di sepsi era inferiore al 20% in tutte le fasce di età tranne i bambini fino a 5 anni (rispettivamente 48% nel primo anno di vita, 36% tra 1 e 4 anni) e i ragazzi tra 10 e 14 anni (21%).
Nel 2004, la percentuale di sepsi è aumentata al 26%, con una percentuale del 33% in media fino a 19 anni.
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Meningite |
Sepsi+Meningite |
Sepsi |
Totale |
< 1 anno |
8 (42%) |
5 (26%) |
6 (32%) |
19 |
1 - 4 anni |
18 (29%) |
21 (34%) |
23 (37%) |
62 |
5 - 9 anni |
8 (47%) |
4 (24%) |
5 (29%) |
17 |
10 - 14 anni |
9 (39%) |
6 (26%) |
8 (35%) |
23 |
15 - 19 anni |
15 (54%) |
5 (18%) |
8 (28%) |
28 |
20 - 44 anni |
44 (77%) |
5 (9%) |
8 (14%) |
57 |
45 - 64 anni |
18 (90%) |
1 (5%) |
1 (5%) |
20 |
> 65 anni |
4 (50%) |
2 (25%) |
2 (25%) |
8 |
Totale |
124 (53%) |
49 (21%) |
61 (26%) |
234 |
Anche la letalità è stabile negli anni, con una media del 10% dal 2002 al 2004. I dati del 2004 mostrano chiaramente come la prognosi vari molto a seconda del quadro clinico; le forme settiche, infatti, sono caratterizzate in una elevata percentuale di casi da un decorso fulminante, con una letalità del 30%; i casi con meningite e sepsi hanno una letalità intermedia (13%), mentre i casi segnalati come sola meningite hanno una letalità ben più bassa, attestandosi attorno al 2,4%.
La distribuzione per diagnosi delle malattie invasive da meningococco osservata in Italia è sovrapponibile a quanto segnalato negli altri Paesi europei. Anche le altre nazioni, infatti, includono nei sistemi di sorveglianza delle meningiti batteriche le sepsi da meningococco, e i dati vengono raccolti annualmente da un network dell’Unione europea, EU-IBIS.
Negli anni 1999-2001, le sepsi rappresentavano in media il 39% delle infezioni invasive da meningococco, con un range che andava dal 76% in Irlanda, al 20% in Francia e Olanda [1, 2].
Anche se le differenze dei sistemi sanitari e di sorveglianza impongono sempre di interpretare con cautela i confronti tra i Paesi, la percentuale di sepsi da meningococco in Italia si colloca nel range descritto in Europa. Non sembra quindi che le differenze di incidenza di malattie invasive da meningococco osservate tra l’Italia e altre nazioni del centro e nord Europa possano essere attribuite a differenze di sorveglianza delle sepsi. D’altra parte, una variabilità geografica delle malattie batteriche invasive è stata ben documentata anche per altri agenti eziologici, quale l’Hib.
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