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Meningite da meningococco C : alcune riflessioni
 
Franco Barghini
Osservatorio Epidemiologico UF Igiene e Sanità Pubblica - ASL 12 Viareggio

La vaccinazione anti meningococco tipo C è un vaccino efficace, ed è un vaccino che è stato studiato per il Regno Unito dove l'epidemiologia della malattia faceva sì che la meningite generata da questo batterio rappresentasse un problema di sanità pubblica.

Medesime considerazioni possono essere fatte per il vaccino anti meningococco B messo a punto per la Nuova Zelanda. Per fortuna in Italia la situazione epidemiologica e la diffusione del meningococco e soprattutto il numero dei casi fa sì che questo tipo di meningite non sia un problema di sanità pubblica.

Questo non significa che la percezione del rischio di malattia non sia alta nella popolazione italiana e non sia più che giustificato.

La presenza dei casi di Neisseria meningitidis, a seconda del sierogruppo, è ben evidenziata dai dati diffusi dal SIMI (sistema informatizzato malattie infettive), aggiornati al 15 novembre 2004. L’incidenza sulla popolazione si può calcolare utilizzando come dati di riferimento sulla popolazione quelli pubblicati da Istat nel 2004.

Gli ultimi dati sulla sicurezza del vaccino antimeningococcico tipo C, evidenziano che tale vaccino è molto sicuro e molto raramente presenta effetti gravi. In particolare lo shock anafilattico è atteso in 1 caso ogni 500 mila dosi somministrate, cioè 0,2 casi ogni 100 mila dosi.

Se analizziamo il numero dei casi di meningite tipo C nelle varie fascie di età notiamo che per la fascia di età 0 - 4 anni secondo la tabella Simi i casi sono 1,2 - 1,4 ogni 100 mila, (con 31/35 casi registrati di meningite da meningococco C al 31 dicembre).

Analizzando la fascia di età 10 - 14 i casi riportati nella tabella sono 9, la popolazione in quella fascia di età è di 2.850.510 e pertanto il numero dei casi corrisponde a 0,32 casi/100 mila, (con 10 casi registrati di meningite da meningococco tipo C al 31 dicembre i casi sarebbero 0,35/100 mila).

Nella fascia di età 15-24, la popolazione è di 6.185.635 con un numero di casi registrati al 15 novembre di 13. Ipotizzando che sui 12 mesi i casi siano  14-15, il numero di casi è di 0,25/100 mila.

Visto il numero comunque esiguo di casi di meningite prevenibili con vaccino coniugato, si ritiene che la vaccinazione anti meningococcica non sia da ritenersi un intervento di sanità pubblica. Inoltre è da osservare come, ad esempio per la fascia di età 15-24, il numero dei casi evitati di malattia (ammesso il 100% di efficacia del vaccino) è prossimo alla frequenza di un effetto avverso grave come lo shock anafilattico (0,25 casi di malattia evitati contro 0,2 casi attesi di shock anafilattico).

Non è pertanto proponibile la vaccinazione come intervento di sanità pubblica, ma alcune considerazioni devono essere fatte nei confronti della vaccinazione come intervento di prevenzione individuale. In primo luogo il vaccino è un vaccino efficace (i dati della sanità inglese lo dimostrano) e sicuro (ad esempio 1 caso di shock anafilattico ogni 500 mila dosi somministrate è un evento assolutamente raro). Se si interviene con la vaccinazione in termini di protezione del singolo individuo ritengo che il pediatra possa proporre la vaccinazione alle mamme in particolare per i bambini con età compresa tra 0 e 4 anni.

Una attenta valutazione è comunque da porsi per le età successive dove i rischi di contrarre l'infezione sono sovrapponibili ai rischi di gravi eventi avversi. La giusta logica con cui si deve affrontare il dubbio se vaccinare o meno nei confronti della meningite da meningococco C, non può e non deve essere una falsa percezione del rischio, ma una attenta valutazione dei vantaggi e degli svantaggi che si ottengono facendo o non facendo questo tipo di vaccinazione.

La discussione nasce molte volte da una considerazione semplice: con ogni probabilità essere vaccinati nei confronti del vaccino - che torno a ripetere è sicuro ed efficace - non sarà utile nell'arco della vita di un individuo. Tuttavia, se un individuo tra molti, per un qualsiasi motivo, fosse infettato da meningococco C non svilupperà meningite se vaccinato mentre, al contrario, sarà vittima di una patologia grave, ma prevenibile con un vaccino sicuro ed efficace, se non è vaccinato. Non si considerano, purtroppo, i rari ma ugualmente presenti eventi avversi.

Ritengo che questo argomento più o meno dibattuto (il dibattito è solitamente tra medici preventivi e pediatri) debba essere affrontato, partendo dai dati epidemiologici sopra descritti, con la logica della EPB e non con una errata percezione di rischio.